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Dice: “Ok, viene da Ordine Nuovo e, nella sua setta, faceva il fabbricante di nazisti, più o meno. Evvabbe’. Certo che poteva pure dirmelo subito, così mi astenevo dall’averci a che fare e sai che delirio mi risparmiavo?

Perché magari c’è gente per la quale fa lo stesso, che uno sia stato una specie di nazista fino all’alba dei 40 anni. Per me no, abbi pazienza: a mio parere, uno che ha nutrito il proprio immaginario a base di questi filmoni dall’età della formazione fino alla vita adulta inoltrata è, per forza di cose, antropologicamente bizzarro. Una le vorrebbe sapere per tempo, ‘ste cose. Così si regola.

No, invece. Non si deve sapere. Guardi in rete e ti ritrovi con Miguel Martinez che smentisce tutti: smentisce Cuore, smentisce Tassinari, dice che non è vero niente e che Cuore gli ha fatto uno scherzo:
miguel martinez kelebek

L’articolo che citi era una falsa “intervista” creata da un umorista di Cuore in base a un dossier su Nuova Acropoli, che avevo preparato io stesso, e che diceva tutt’altro (i suoi contenuti sono sostanzialmente quelli che si trovano sul mio sito).
Ma evidentemente non conosci il vecchio Cuore, altrimenti lo avresti capito da solo; anche perché nessuna persona sana di mente darebbe una “intervista” come quella – vi immaginate Berlusconi che dà un’intervista sul tipo “tutte le mie truffe”?
Ovviamente non provo rancore, visto che esiste il diritto all’ironia, comunque a suo tempo ho mandato una nota a Cuore per smentire. L’ho mandata anche a Nuova Acropoli, perché un conto è la critica, anche pesante, che faccio a quell’organizzazione, e un altro le fantasie demenziali che non servono a nessuno.
Nella seconda edizione del suo libro “Fascisteria”, lo studioso Ugo Tassinari riconosce che l'”intervista” era una goliardata di Cuore.

Ohibò. E chi sarebbe l’umorista di Cuore che avrebbe fatto il burlone con Martinez? Valerio Marchi, nientedimeno. Che si dà il caso che non fosse affatto un umorista: era un autore rigoroso e seriamente documentato, che peraltro rischiava in prima persona occupandosi di frange politiche non esattamente rassicuranti. Faceva inchieste serie e dure ed era collaboratore del Manifesto. La rete è piena di gente che lo ricorda: qui c’è uno speciale dedicato a lui a cura di Wu Ming. Ma davvero Martinez pensa di potere dipingere uno studioso rispettato ed amato in rete come un “burlone” che manipolava i dossier altrui stravolgendone i contenuti, giusto “per ridere un po’ “?

L’autore dell’intervista vera e propria, invece, è Luca Bottura. Il suo blog è questo. Non bisogna andare lontano per chiarirsi le idee, all’occorrenza. E, che io sappia, nessuno ha mai spacciato per vera una “falsa intervista“, a Cuore.

Ma, a prescindere dal domandare o non domandare alla gente di Cuore: “Evidentemente non conosci il vecchio Cuore“, dice il Miguel, con la supponenza paternalistica che gli è propria. Be’, io lo conosco. Lo leggevo. Me lo ricordo benissimo, e non sono l’unica. E so distinguere un articolo satirico da uno che non lo è, mi pare ovvio. Giudicate un po’ voi, del resto: il pdf è qua.

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Rimaneva da vedere se Tassinari avrebbe smentito se stesso “riconoscendo” nella seconda edizione del suo libro che, come affermato dal Martinez, l’intervista su cui aveva costruito un intero capitolo di Fascisteria prima edizione era una goliardata e nulla più.

Be’, no: Tassinari, nella nuova edizione di Fascisteria (Sperling & Kupfler, 2008) ripete pari pari quello che diceva nella prima e che, in realtà, non è che la fedelissima citazione di quanto scritto a suo tempo da Valerio Marchi. Si limita a puntualizzare che “un memoriale attribuito a un transfuga, Miguel Martinez, transitato in gioventù in Ordine Nuovo, è da questi dichiarato apocrifo” (cfr. pag. 22).

Cosa è successo, allora? Chi ha ragione, chi dice la verità?

Io ipotizzo che Martinez (per motivi di ripicca personale, azzarderei) abbia raccontato a Cuore un po’ di cose di cui era effettivamente stato testimone, mischiate a cose che magari aveva sentito dire e che spacciava per autentiche senza, in realtà, averne idea. Poi, di fronte alla querela di Nuova Acropoli, sarà virilmente fuggito a gambe levate lasciando le sue patate bollenti dove poteva, impegnandosi in seguito a rifarsi la centesima verginità politica. Mah. Ne riparleremo nei prossimi post, comunque.

(Continua)