Ok, Campetti miei: ragioniamo. Mo’ vedo se trovo un ramoscello di qualcosa e ve lo porgo in segno di pace, dai.
Insomma, ve lo devo dire: io sono in difficoltà. Ho bisogno del vostro aiuto. Voglio che mi diate una mano ad essere una donna migliore, così come io cerco di fare di voi degli zucconi migliori. Instauriamo un circolo virtuoso e usciamo da questa spirale, dai.
Il mio problema è presto detto: come i più astuti tra voi hanno notato (lo deduco acutamente dal fatto che mi date continuamente della mignotta) io sono una donna. E, sebbene sia tutto sommato poco pettegola rispetto alla media e poco interessata ai fatti altrui, devo ammettere che il troppo è troppo e che, in questo caso, le tentazioni a cui sono sottoposta sarebbero sufficienti a stroncare signore dal rigore morale superiore al mio. Eccheccavoli. Perché, benedetti Campini, vi rendete conto che sono MESI che mi rimiro queste vostre eccezionali email piovutemi dal cielo e taccio, e non so nemmeno io come ci riesco?
Dai, porca miseria. Tutte quelle bellissime narrazioni delle gesta di Martinez, e i vostri acuti giudizi sul personaggio, tanto simili ai miei. Ma anche tutte le vostre spettacolari elucubrazioni, e la serietà con cui le sviscerate. Che dietro di me ci sono i Servizi Segreti. Che dietro Miguel anche (be’, lì potrebbe pure essere, chevvidevodi’). Che quindi sicuramente siete accerchiati da organismi dello Stato in contrasto tra loro ma uniti nel volervi male. Che resisterete a questo attacco dello Stato Imperialista rappresentato dall’Haramlik. E le vostre analisi politiche, le roboanti dichiarazioni di intenti e le pantofole di flanella che vi si intuiscono ai piedi mentre fate la rivoluzione pigiando sui tasti del pc. E poi, a tratti, la punta di inquietudine che trasmettete, il vostro stile carbonaro, l’ossessione per la segretezza e la cattiveria con cui parlate di sanzioni disciplinari, quel vostro muovervi come se voleste sempre nascondere qualcosa. Quel fanatismo un po’ plumbeo, la vostra incapacità di ridere e la distorsione della realtà che ne deriva. Ma vi rendete conto, dico io, che mi sto perdendo dei post eccezionali, con questa mia discrezione che mi vieta di rallegrare il vasto mondo mettendolo al corrente dei vostri ragionamenti?
E le volte che vi vorrei rispondere: “Ma no, ragazzi, che teorie strampalate sono queste? Ve lo dico io com’è ‘sta faccenda, tranquilli…” Perché ci sono delle cose che non sapete e ci diventate matti. Lo so, lo vedo. Vi inventate spiegazioni cervellotiche per cose che, credetemi, sono di una banalità assoluta.
E invece taccio. E non so nemmeno io perché. O, meglio: taccio perché ho il dubbio che chiunque sia lo strano personaggio che mi ha inoltrato la vostra mailing list, non abbia il beneplacito degli altri.
Ne ho il dubbio, ripeto. Ma, se dovessi giurarlo, non potrei. Perché, in fondo, non lo so. Voi non me lo avete detto. Lo intuisco e basta. E invece, magari, poi si scopre che siete stati proprio voi a mandarmele, vallo a sape’. Magari perché vi fa piacere avere della pubblicità, o semplicemente perché siete strani – ipotesi, questa, che mi sorprenderebbe solo fino a un certo punto. Comunque sia, io non so se voi volete che io la pubblichi, ‘sta roba, oppure no.
E quindi, siccome a me piacciono le cose semplici, mo’ ve lo chiedo: Spettabile Campo Antimperialista, posso pubblicare ciò che mi è arrivato della vostra mailing list?
Oh, fatto. Che bello.
Se mi dite di sì, mi fate proprio contenta. Se mi dite di no, pazienza. Tolgo pure le cose in cui parlavate di me e che ho pubblicato, se proprio vi dispiace che le tenga su. Però me lo dovete dire voi, ché sennò io come faccio a saperlo?
Poi, certo: ormai vi conosco e so che siete un po’ timidi nella comunicazione. Quindi, pensavo di fare così, se non ci sono ostacoli legali che lo proibiscano: vige la regola del silenzio-assenso. Se non mi fate sapere nulla di qui a qualche giorno (facciamo 10, vi va bene?), ne dedurrò che non vi dispiace che la vostra mailing list prenda la forma di un forum ospitato presso la mia piattaforma, e provvederò senz’altro. Se invece non volete, fatevi vivi e contate pienamente con la mia discrezione. Potete stare tranquilli, rispetto la parola data.
Ovviamente, mi aspetto anche che, giacché vi fate vivi, mi diate pure qualche spiegazione sul vostro famoso comunicato di cui vi ho parlato qualche volta. Quello pieno di balle sul mio conto che non togliete mai e io non capisco perché. Mi mandate una spiegazione, ok? Però seria, logica, razionale. Non una roba come quella che vi dite tra voi, che lo tenete su solo perché vi sto antipatica. Una spiegazione più degna di un’organizzazione politica, ecco. E coerente anche con la posizione contro Magdi Allam che affermate di avere. Fate uno sforzo, dai. Anche perché sennò mi offendo e giuro che mi metto a strepitare in tutte le lingue che so, spiegando le mie ragioni presso i Campi Antimperialisti del pianeta intero. Dovrete abbattermi, per farmi stare zitta.
Io mi aspetto che siate gentili. Nel caso voleste essere villani, tuttavia, vi ricordo che una diffida, per essere valida in questo caso, deve essere fatta a nome di tutti i destinatari della mailing list in questione, specificandoli bene. Perché sennò, magari, la cosa del silenzio-assenso si ritrova a valere per Caio o per Tizio che tacciono, e finisce che magari scontento qualcuno senza volere.Voi invece me la fate a nome di ciascun destinatario, io la pubblico per trasparenza e amen.
Siamo intesi, quindi? Se non ho vostre notizie vuol dire che posso interrompere le mie cautele di discrezione?
E, sentite, crepi l’avarizia: se me le lasciate pubblicare, le vostre chicche, in cambio vi autorizzo pure a continuare a tenervi quella schifezza di comunicato pieno di balle sul vostro sito. Ci siete affezionati, il cielo sa perché. Vorrà dire che il divertimento di prendere un po’ in giro il vostro modo di fare politica per email mi risarcirà delle arrabbiature che mi avete fatto prendere.
sai bene, per quella vicenda della tua email, che non puoi pubblicare quello che ti hanno inviato, neanche col silenzio-assenso. non in italia almeno.
in svezia potresti, ma anche a mandarle ad un ipotetico amico svedese per farle pubblicare sul suo blog credo rischieresti una condanna.
forse cambia qualcosa se si tratta di una mailing-list con tanti iscritti (se una cosa la sanno 100 persone dove sta la privacy?), ma dovresti chiedere ad un avvocato. chiedi anche al garante.
In realtà è interessante da capire, la cosa. Proprio sul piano teorico, non certo per timore di questi tizi.
Poi vedo poche analogie con la vicenda della mia email: qui parliamo di comunicati di un gruppo politico, non di posta personale, e di certo il Corriere non fu tanto gentile da informarmi prima di pubblicare la mia.
(Anzi: io avevo pure dichiarato più volte di non volerci avere a che fare. La mia email, poi, venne pubblicata con dei tagli manipolatori per fare sembrare la questione impostata su un tema (quello della poligamia) di cui avevo sempre detto che non me ne fregava nulla, invece.) Diciamo che io mi sto comportando un po’ meglio del Corsera.
Insomma, al di là della semplice questione tecnica sull’uso delle email, direi che siamo su ordini di gravità, oltre che di grandezze, diversi.
Per quanto riguarda il Campo, inoltre, mi pare che in caso di denunce internettiane i giudici tendano a tenere molto in conto l’esistenza o meno di provocazioni da parte di chi denuncia verso il denunciato. Nel mio caso, con questi che pubblicano in rete Notiziari in cui calunniano e dicono balle, direi che la provocazione c’è tutta.
In realtà mi incuriosisce, l’idea che mi possano denunciare, più che preoccuparmi.
Rimane, ovviamente, il fatto che qua preferiamo comportarci entro canoni di legalità a prescindere dagli interlocutori, quindi voglio approfondire la questione.
quindi voglio approfondire la questione….
anche perché così anche noi ci divertiamo e non solo tu, égoiste!
Io a dire il vero non mi diverto un granché…anzi per me questa polemica è l’unica cosa noiosa del tuo bellissimo blog che, per lo più senza commentare, divoro come pane quotidiano, spesso non riuscendo a trattenere risate o lacrime, e anche traendo spunti veramente preziosi di riflessione dalla tua scrittura. Naturalmente la mia reazione di noia non ha alcuna importanza, ma continuo a pensare che questi tizi non meritino tanta pubblicità. Ciao
Abbiate pazienza: lo faccio una volta ogni due o tre mesi, ma è che l’ho promesso a me stessa due anni fa e so’ cocciuta. Andrò avanti tutta la vita, mica scherzo. Ed è che mi sono incazzata assai, mica poco.
certo che ci sono delle differenze, ma come ben sai bisogna vedere cosa è previsto dalla legge. nei comunicati del garante che ho trovato non ci sono grossi distinguo, la tendenza mi pare piuttosto quella di non farli e quindi si parla genericamente di email. tra parentesi la loro diffusione dovrebbe essere regolata anche dalla normativa sul copyright, perchè sarebbero considerate opere d’ingegno. o non ho capito nulla oppure la legge è piena di stronzate (cosa normale in italia quando si parla di internet), per cui prima di fare qualcosa chiederei ad un professionista.
in secondo luogo, mi stavo giusto chiedendo: ma hai denunciato quella gente per diffamazione? al di là del fatto che le calunnie così vanno gestite, potrebbe essere il modo più rapido di risolvere tutto, perchè la prassi è che i giudici prima fanno oscurare i siti e poi ci pensano.
Eh, magari…
Un giorno lo farò, un post sulla questione dell’oscuramento dei siti perché, francamente, mi sfugge del tutto la logica che viene seguita nel farlo.
Io ne ho denunciata, di gente: ho denunciato il Corriere due anni fa e, nonostante una precisa sentenza del Garante, l’articolo con la mia email è ancora sul loro sito.
E ho denunciato la Valent 4 o 5 volte (di cui una assieme a un dirigente del Campo che si dilettava a spargere in giro i post di costei). Quest’ultima è poi stata denunciata, per motivi analoghi a quelli per cui l’ho fatto io, da diverse persone a Milano. Mi risulta che sia a Genova che a Milano sia stato ormai chiesto il rinvio a giudizio.
Ma tu intanto lo vedi oscurato, il suo blog pieno di calunnie e insulti verso il mondo, dati personali della gente, riferimenti alla sessualità di ragazzine minorenni, coinvolgimenti dei posti di lavoro della gente che le sta antipatica etc? Io no. Lo vedo ancora online.
Figurati come ci rimango quando leggo che, invece, il blog di un tizio che si batte contro la mafia viene oscurato, come è successo di recente. O che le imprese ci riescono, a fare oscurare i siti di chi critica i loro servizi.
Curioso, no?
Ora: non dubito che, prima o poi, questo lunghissimo iter che si è messo in moto si concluderà in modo soddisfacente. Ma passano anni, intanto. E, se nel caso del Corriere ho deciso dal primo istante di armarmi di pazienza e di fare tutte le cose fatte bene a costo di mordermi la lingua, rimandare a fine processo lo sputtanamento cosmico degli insospettabili amichetti di Allam e diventare zen per amore della Causa, nel caso di tizi come il Campo non ce l’ho, tutta ‘sta pazienza.
Io ho scoperto l’esistenza di quel loro comunicato quando i tempi per denunciarli erano scaduti. E’ vero che potevo provarci lo stesso (in teoria hai 3 mesi di tempo per fare denuncia, che partono da quando vieni a conoscenza di un reato, non da quando il reato stesso viene commesso) ma avrei dovuto dimostrare che, appunto, avevo appreso del reato in ritardo. Una complicazione che andava ad aggiungersi a un iter già elefantiaco di per sé.
Francamente: una si stufa, a denunciare gente, a meno che non sia per cose gravissime. Mi pare più ragionevole, in questo caso, mantenere la questione sul piano della dialettica e della messa in rilievo dell’incongruenza politica e umana di questi qua.
Se loro, poi, decidono di querelare me, vorrà dire che sposteremo il piano della questione. Ma nella massima trasparenza, in diretta-blog e con l’analisi, punto per punto, di quello che fanno, di chi sono, e della distanza tra i loro eroici proclami e la loro pochezza sostanziale.
Vogliono fare politica? La faranno, anche se corrono a nascondersi dietro la toga di qualche giudice.
- 8 giorni (Pasquinelli & C., dico a voi…) » Haramlik
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