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Cazzeggio al pc, clicco su BlogBabel e rimango incuriosita da una discussione a cui vedo che partecipano in moltissimi. Leggo, e ci rimango di sale.

[] L’umiliazione che è stata data dai Vostri incaricati, che avrebbero dovuto lavorare con i bambini, a un piccolo di quattro anni che ha la sfortuna di avere una sindrome che poco gli fa avere contatto visivo con il resto del mondo e non lo fa parlare, è stata una cosa lacerante. In lacrime, con il torace scosso dai singhiozzi, umiliato, deriso, leso nella propria dignità di bambino non neurotipico. Una signorina, con la Vostra tshirt, mi si è avvicinata per chiedermi cosa fosse successo. Alla mia spiegazione, dopo averle detto che il piccolo aveva una sindrome autistica, mi ha detto “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“. […]

Questa email è stata inviata alla  Direzione Carrefour di Assago, Milano. E questo blog si associa a tutti quelli che aspettano di sapere come hanno intenzione di spiegarsi, questi signori.

P.S. Copio-incollo da Pandemia:

 Un fatto simile deve richiedere un intervento tempestivo da parte dell’azienda con provvedimenti disciplinari nei confronti dei propri dipendenti e un allontamento di tutti i collaboratori esterni responsabili di quanto successo, oltre che una comunicazione pubblica di scusa nei confronti della famiglia e un impegno a che fatti simili non si ripetano altrove.

Fino a che Carrefour non prenderà posizione sulla vicenda, non intendo in alcun modo contribuire al successo commerciale di un soggetto della grande distribuzione che si rende responsabile, seppur indirettamente, di una così triste vicenda.

Ti invito a far conoscere a tutti quanto successo e a comunicare la tua personale indignazione a servizioclienti@carrefour.com, cosa che il sottoscritto farà immediatamente.