Sto qui in panciolle che gironzolo per la rete senza meta, e osservo via Lloogg ‘sto tizio che prova chiavi di ricerca una via l’altra e si legge mille post interrogandosi sulla sottoscritta:
Google.it searching for site:ilcircolo.net/lia “sono cristiana”
Google.it searching for site:ilcircolo.net/lia “sono musulmana”
E una non sa che pensare, a dire il vero. Nel senso: è strano assistere a delle curiosità nei propri confronti dovendosi tenere le proprie su chi diamine le esercita. C’è qualcosa di sbilanciato.
E poi sorge spontanea la domanda: “Ma du’ etti di cavoli tuoi, tesoro, no…?”
E comunque questa del se sono cristiana, musulmana o cosa è una domanda a cui non c’è risposta: so benissimo quale carica, pienezza e senso di casa possa dare l’islam, ma non conosco nessuno che sia diventato una persona migliore convertendosi. Anzi.
Mi faccio i cavoli miei, quindi, e la risposta non c’è. Se anche ci fosse, mi guarderei bene dal comunicarla a chicchessia. Ci ho l’islam introverso, ci ho. Ed è una piantina pure lui: vuole il suo clima, e qua piglia freddo.
^__^ http://www.pagine70.com/vmnews/wmview.php?ArtID=210
e ora, con internet, chissà quanti se li sentono sul naso!
ps: bella l’ultima metafora! ;)
Ecco, vedi — in queste cose finisci sempre per dire con la massima chiarezza e semplicita’ quello che io sento — togli islam e scrivi ebraismo ed e’ la mia condizione.
A proposito di conversione, tuttavia, c’e’ un bel post di Ribat al Mujahid — che dice cose molto diverse dalle tue — ma che non riesco a non sentire altrettanto “mie”.
L’avevo letto: è bravissimo, Abdelnur. Però io non ci riesco più, ad avvicinare il tema. Non da qui, almeno. Ho reazioni fisiche di rifiuto. In MO mi passano, ma qui sono incontrollabili. Quindi lo spazio della condivisione mi è proprio precluso.