Il corto di Yoni Goodman, per chi non lo avesse ancora visto, dura un minuto e mezzo e racconta, nel modo più semplice possibile, cosa vuol dire vivere in mezzo all’unico conflitto al mondo da cui la gente non può neanche fuggire.

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(Ah, dimenticavo: poi ho ricevuto questa lettera qui, che sta girando a Genova.)

Alla cortese attenzione di:

On. Franco Frattini, Ministro degli Affari Esteri

Sindaco Marta Vincenzi,

Regione, Comune e Provincia di Genova,

Lanciamo questo appello come cittadini e in rappresentanza di numerose realtà associative e sociali, con la volontà di denunciare una particolare realtà che riteniamo della massima gravità e di richiedere urgentemente un impegno deciso da parte delle istituzioni del nostro Paese a mobilitarsi per la veloce risoluzione di una situazione paradossale e tragica.

Da ormai più di una settimana un carico di alimentari e beni di prima necessità, partito dalla città di Genova grazie alla raccolta effettuata dall’associazione “Creativi della Notte – Music For Peace” e destinato alla popolazione civile della striscia di Gaza, è bloccato a pochissimi chilometri dal varco di Rafah. Dei quattro container di aiuti umanitari, solo due contenenti medicinali hanno potuto raggiungere la loro destinazione: oltre 38 tonnellate di generi alimentari partiti dall’Italia sono tuttora bloccate dalla volontà della autorità egiziane e israeliane, senza che manchi alcuna autorizzazione alla missione degli operatori umanitari italiani. Ad accrescere se possibile la gravità di una situazione già di per sé vergognosa, al valico di Rafah in data 20/3/2009 è stata richiesta agli operatori che scortano il carico una spesa quantificabile tra gli 5000 e i 8000 euro, contando tasse e servizi in loco, per poterlo far passare: una speculazione grottesca e disumana su aiuti umanitari.

Il carico italiano contiene 38 tonnellate di cibo destinate non già a militari, non già a pericolosi terroristi, ma a civili: le mani dei bambini e delle persone che riceveranno i pacchi partiti dal capoluogo ligure sono in tutto e per tutto uguali a quelle di coloro che hanno confezionato uno ad uno gli stessi pacchi, dando prova di enorme sensibilità e dignità umane.

Ricercatori di importanti agenzie internazionali quali Amnesty International, che hanno visitato l’area durante e dopo i combattimenti, hanno trovato conferme dei crimini di guerra e delle gravi violazioni del diritto internazionale compiuti da entrambe le parti in conflitto, sia da Israele che da Hamas. Tuttavia, in questo scenario già di per sé grottesco, oggi c’è un milione e mezzo di persone realmente intrappolato nella Striscia di Gaza, al centro di un disastro umanitario di dimensioni imponenti, che vede la popolazione civile di Gaza soffrire per colpa del blocco imposto da Israele di una cronica mancanza di acqua, elettricità e beni di primissima necessità, situazione di cui peraltro le genti palestinesi già soffrivano prima della campagna militare israeliana. In questo conflitto, come in moltissimi altri, più del 90% delle vittime di guerra sono state civili.

Da pochi mesi si è conclusa l’iniziativa di sensibilizzazione per i diritti umani “Genova: città dei Diritti”. Dalla stessa Genova che ha visto dunque la partenza di quattro container di aiuti umanitari, raccolti grazie all’impegno, la volontà e la partecipazione attiva dell’intera cittadinanza, richiediamo ora ogni aiuto politico e diplomatico possibile per lo scioglimento del blocco che tuttora impedisce alle 38 tonnellate di generi alimentari partiti dal capoluogo ligure di raggiungere la popolazione civile a cui sono destinati.

In maniera ancora maggiore e più urgente, dal nostro Ministero degli Esteri e dalle Ambasciate e Rappresentanze italiane territorialmente vicine alla spedizione ci aspettiamo che giunga immediatamente un nulla-osta per il passaggio di aiuti umanitari ed il massimo impegno, fortemente espresso attraverso ogni canale possibile, per la rapida risoluzione di questa incresciosa situazione e per lo scioglimento del blocco egiziano e israeliano sugli aiuti umanitari.

Firmatari:

Movimento Nuovi Profili