Non succede mai che qui si copi un intero articolo di giornale.
Solo che, stasera, l’Italia manderà verso una condanna a morte un uomo che ha già scontato 24 anni di carcere da noi. Ed io non ho voglia di cercare altre parole per raccontarlo.
«Mi hanno usato come merce di scambio fra Italia e Siria. Mi stanno mandando verso la morte». Sono le ultime parole, una disperata denuncia lanciata con il cellulare, di Youssef Maged Al Molky, 47 anni, il palestinese ritenuto tra i principali responsabili del sequestro della nave da crociera Achille Lauro, avvenuto nel 1985, ed oggi espulso a sorpresa con destinazione Siria.
Al Molky, condannato a 30 anni di reclusione dalla Corte d’Assise di Genova per quel sequestro e l’uccisione di un passeggero statunitense di origine ebraica, Leon Klinghofer, ha scontato 23 anni e 8 mesi di carcere, pena ridotta per buona condotta. Appena uscito dall’Ucciardone, nell’aprile scorso, aveva ricevuto un ordine di espulsione nei confronti del quale hanno però fatto ricorso i suoi legale, Gianfranco Pagano, del foro di Genova, e Maria Stella Pagano, di Palermo.
Secondo i legali, Al Molky, nato in Palestina da padre giordano e madre siriana, e sposato da 5 anni con una donna italiana che vive in Piemonte, «non ha una cittadinanza riconosciuta, è sposato in Italia e secondo la sentenza deve ancora scontare tre anni di libertà vigilata». In attesa della decisione del giudice di pace di Palermo sul ricorso, Al Molky è stato rinchiuso nel centro di accoglienza Serraino Vulpitta di Trapani.
Oggi, a sorpresa, mentre ancora si attende la sentenza del giudice di pace, Al Molky è stato prelevato dalla polizia e condotto a Roma da dove a tarda sera sarà imbarcato su un aereo con destinazione Damasco. Secondo quanto riferito alla moglie prima che fosse privato del telefono cellulare, all’uomo sarebbe stato consegnato un lasciapassare della Siria con il quale il Paese arabo accetta di accoglierlo sul suo territorio. «Vado verso la morte» ha continuato a ripetere Al Molky durante il trasferimento da Palermo a Roma. Ed il suo avvocato, da Genova, conferma che «poichè molti reati legati alla vicenda dell’Achille Lauro furono compiuti nelle acque territoriali siriane, le possibilità che possa essere condannato a morte sono molto alte».
«Ho pagato le mie colpe – ha aggiunto l’ex terrorista – ed ora vengo scaricato da un Paese che si definisce democratico». Il legale genovese chiarisce anche che nelle scorse settimane, su interessamento dell’Autorità palestinese, l’Algeria si era dichiarata disposta ad accogliere Al Molky, ma l’uomo si era rifiutato di accettare la proposta ritenendo che, essendo sposato con una italiana, potesse rimanere a vivere in Italia al fianco della moglie. «È assurdo ed incredibile – commentano ora i due legali – che venga adottato un provvedimento di espulsione prima che il giudice si sia pronunciato. Siamo pronti a chiedere immediatamente il ricongiungimento familiare».
http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/genova/2009/06/27/AM8GvohC-italia_molky_espulso.shtml
Aggiornamento: da un commento del Neri, qua: “Purtroppo l’hanno (l’abbiamo) già imbarcato sull’aereo per la Siria: l’Ansa ha dato la notizia venti minuti fa.“
allucinante.
Il fatto è che non ho sentito nulla nemmeno al Tg.
Oddio, quello non è nemmeno strano.
Questa mattina su SKY, hanno dato questa notizia.
Ciascuno è responsabile delle proprie azioni, per questo ha pagato con 24 anni di carcere. La nave è italiana e i fatti avvennero in Italia, quindi è stato giudicato e condannato dalle leggi italiane (Diritto Internazionale). Non è giusto è non è giudicabile che venga processato, per gli stessi reati, in un altro paese (diritto Internazionale). Può darsi, e sicuramente lo è, che debba rispondere per altri reati commessi in Syria, veri o presunti, che dovevano essere attentamente verificati da un tribunale italiano, prima di inviarlo in Syria.
In ogni caso questo signore è sempre un “prigioniero dello Stato Italiano” e dovrà essere ricondotto in Italia alla fine del processo in Syria (diritto Internazionale).
Ho l’impressione che questo signore sia l’agnello sacrificale, per dimostrare al mondo che la Syria è un paese che combatte il terrorismo e per compiacere ad Israele e agli USA (invano Israele e gli USA avevano cercato in tutti i modi di poterlo giudicare nei loro paesi con le loro leggi).
attonita. e nessuno ne ha parlato. MEglio, sicuramente, parlare della morte di un cantante…!!!! Che vergogna, ma quando toccheremo il fondo..sperando in una risalita?
A questo punto basta solo che rimettano la pena di morte anche da noi, perché nell’ultimo mese le premesse ci sono tutte. Prima rimandano la nave con gli espatriati indietro, poi questo e chissà quante altre che i media neanche segnalano, tanto cosa ce ne importa a noi?
Viviamo sotto regime ed evidentemente ci sta bene, visto che quel regime lì lo eleggiamo democraticamente.
Continuo a vergognarmi…
anche se non sono stupita,
l’esperienza che mio marito et io viviamo da anni con i governi italiani, mi hanno costretta a ricredermi su tante cose!
sono vicina alla signora Al Molky, credo di sapere cosa prova khadija
Quale miglior modo di sbarazzarsi di un incidente diplomatico avvenuto 25 e piu’ anni fa? Gli Stati Uniti non riuscirono a catturare Al Molky, che fu processato e incarcerato in ITalia. Adesso, senza neanche piu’ il minimo senso istituzionale, si regala un cadavere all’America che probabilmente non se ne preoccupa da tempo. Prostrazione gratuita…
Poi c’è un altro aspetto:
La Costituzione Italiana vieta che vengano consegnati dei prigionieri ad un altro paese se per quei reati è prevista la pena di morte.
Hanno gà abolito la Costituzione?
non capisco.al monky partecipato ad un atto terroristico che ha prodotto morti.
è siriano. qual’è il problema?