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Il nostro itinerario anti-monsonico pare funzionare: al momento siamo ad Hampi e non piove quasi mai. Quando piove, poi, dura giusto il tempo di una piacevole rinfrescata.

Il posto e’ di una bellezza rara, con il fiume, le piantagioni di banane, le risaie e, un po’ dappertutto, rovine antiche, templi, testimonianze storiche tra cui i bambini giocano a cricket. E delle rocce di granito enormi, impressionanti. E poi scimmie e mucche ovunque e cosi’ via. Persino un toro, abbiamo incrociato ieri, e la parte spagnola che e’ in me si e’ presa un colpo ed e’ fuggita lesta.

Non c’e’ campo per il cellulare, pero’, e ancora meno per la chiavetta internet, quindi sono quasi impossibilitata a comunicare col mondo.

C’e’ un internet cafe’ ma e’ nella zona centrale del villaggio mentre il nostro alberghetto e’ al di la’ del fiume, e l’ultima barchetta per attraversare e’ alle sei di sera, quando in Italia sono le due e mezza del pomeriggio. Quindi, tolto qualche fortuito momento di campo sul telefonino (a volte appare una tacchetta, ma non spesso) mi trovo ad essere irreperibile per i miei cari e questo post serve, appunto, ad avvisarli.

Detto questo, il posto in cui dormiamo e’ esattamente come era Dahab quindici anni fa, con la differenza che non c’e’ il mare ma ci sono i monumenti. La sottoscritta vecchia Dahabiana giace quindi felice sui cuscini, sonnecchia, leggiucchia e mangia pancakes, rassicurata dal fatto che, da qualche parte nel mondo, una vecchia Dahab si finisce sempre col trovarla.

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Dormiamo sotto un tetto di paglia, quindi, sotto una zanzariera, e davanti alla nostra casettina/stanza c’e’ l’amaca e, davanti, il classico pergolato con i materassi e i cuscini a terra e i tavolini bassi per bere il te’ o per mangiare. Ieri sera il ragazzo ci ha detto che avrebbe fatto del pollo ed io, stupidamente, mi sono assicurata che fosse fresco. Poi sono uscita e c’erano galline ovunque e tra loro, evidentemente, la mia cena. A volte faccio domande cretine.

Una riposata ci voleva, dopo il tour Chennai – Auroville – Puducherry – Madurai – Periyar – Fort Cochin – Ooty (dove fa un freddo da pazzi) e poi Mysore e Bangalore. Rimarremo un po’ accasciate qua, che ce lo meritiamo. Poi forse andiamo a Bombay, boh, o forse no, e poi di nuovo Chennai dalla Cheffa e poi casa. Questo e’ piu’ o meno il programma.

(Ehm: Pupi, metti mano all’email, che voglio sapere i fatti tuoi. E baci.)