Ma guarda un po’.
Mi scrivono dal Cairo inviandomi questi souvenir dall’Italia. Sono stati sparati dalla polizia egiziana contro i manifestanti venerd¡ 28.
Chiedono se è legale che vengano usate dalle unità antisommossa, e se esiste una lista di armi proibite o qualcosa di simile. Se qualcuno ne sa qualcosa, mi aiuti a rispondere.
[Edit] Roba da matti, i primi 2 sono proiettili da caccia. A Tahrir. Il 28 gennaio. O è un cacciatore pazzo che si è messo a sparare, oppure la polizia credeva di andare ad anatre. Ho aggiunto un punto interrogativo al titolo perché la faccenda è curiosa. Da una parte, non sono proiettili di ordinanza di una polizia. Dall’altra, sono stati sparati ai manifestanti.
Qui, la schiena di un alunno della mia collega dopo gli scontri del 28, in cui ha perso due amici:
Occa….. Che nella nostra bilancia export ci siano armi (pensa alle famigerate mine antiuomo) purtroppo lo sappiamo, ma come dici tu, è curiosa la scelta delle munizioni, a meno che non stessero finendo e che bisognasse approvvigionarsi dove possibile in previsione di casini maggiori di quelli che ci sono stati.
E se come dicevano hanno svuotato le prigioni e pagato gentglia per creare disordini, può anche essere che questi si siano armati dove potevano.
Su certe pratiche di polizia, anche da noi, non ce lo dimentichiamo, io ho perso fiducia dopo Bolzaneto e mi chiedo, da madre: se ci fosse un mio figlio a manifestare cosa dovrei dirgli, non andare? E se lo prendessero, quanto Valium dovrebbero darmi?
È anche in quest’ottica che in questi giorni ho seguito con particolare attenzione l’Egitto, un paese che non conosco e in cui non sono mai stata e che se nn fosse stato per te e i blogger che ci hai segnalato, so che sarei stata meno attenta, più indifferente. Invece e servito a ricordarmi che siamo anche noi coinvolti. Sempre.
E’ bello questa cosa che dici Mammamsterdam “siamo anche noi coinvolti. Sempre”…sono molto d’accordo!
Lia grazie sempre sempre. E’ stato molto emozionante e speriamo che nasca qualcosa di molto buono.