Ne parleranno in mille, di Amina detta Tom, ché l’argomento è succoso e si presta da parecchi punti di vista. Io, nel mio piccolo, penso che la perfetta aderenza del personaggio di Amina alle fantasie politicamente corrette del liberale occidentale medio fosse meritevole di sospetto dal primo istante: giovane, bellina e gay, di un’omosessualità tutta politica, tutta aderente ai nostri canoni attuali. Non ci sarebbe voluto molto, penso, per accorgersi del fake molto prima: l’IP del blogger rimandava all’Università di Edimburgo, leggo, e la cosa avrebbe dovuto insospettire, proxy o non proxy. Ma tant’è: la perfetta aderenza a un ideale deve avere avuto un grosso ruolo nella sospensione dell’incredulità generale.
Penso da sempre che il nostro rapporto politico con il mondo arabo sia, in buona parte, il risultato delle proiezioni del nostro inconscio su di esso. Di più: per molti, moltissimi occidentali, il mondo arabo è direttamente l’inconscio, nulla più. Nel bene e nel male, nel sogno e nell’incubo, in cui che rifiutiamo e in ciò che vorremmo essere. Lo sfondo orientalistico che serve a definirci e a ridefinirci, in eterno. E quindi arriva Tom, maschio americano quarantenne, e inventa Amina, femmina siriana seducente e inaccessibile, come da cliché, ma stavolta inaccessibile perché lesbica, non perché segregata. Un’inaccessibilità politicamente corretta.
Un giorno ci rassegneremo a farci spiegare il mondo arabo dai nostri psicoanalisti, più che dai politologi.
Intanto, abbiamo fatto l’ennesimo pessimo servizio a una gioventù che, dall’altra parte del Mediterraneo, vorrebbe semplicemente essere se stessa e costruirsi la propria storia. Liberandosi dalla condanna di essere, sempre e per sempre, personaggi di un sogno altrui.
nessuno commenta perchè hai detto già tutto, credo :)
Cara Lia, volevo segnalare a te e ai tuoi lettori appassionati di Medio Oriente, e di Egitto in particolare, o che si sono entusiasmati per la “primavera araba”, in Egitto in particolar modo come per me e te, le due presentazioni di un linro appena uscito, davvero interessante e che vale la pena leggere. Iil link al post che ne parla é: http://partigianeria.blogspot.com/2011/06/presentazione-libro-islam-e-democrazia.html
Baci!
Post lucidissimo, sintesi perfetta. Sono d’accordo dalla prima all’ultima parola. In particolare, la storia dell’inaccessibilità politicamente corretta è di una verità… nuda, ecco.