Questa è da un po’, che volevo postarla:
Questa è da un po’, che volevo postarla:
Ripubblico la mia traduzione di un vecchio articolo di Michael Neumann che mi pare conservi la sua attualità. Qui l’originale: https://www.counterpunch.org/2002/06/04/what-is-antisemitism/ CHE COS’E’ L’ANTISEMITISMO Michael Neumann, Trent University, Ontario, Canada Ogni tanto qualche intellettuale ebreo di sinistra fa un bel respiro, ci apre il suo buon cuore e ci comunica che criticare Israele o […]
Mustafa Barghouti è il Segretario Generale dell’Iniziativa Nazionale Palestinese (PNI), un’iniziativa che promuove la resistenza non violenta all’occupazione israeliana. È considerato un possibile successore di Mahmud Abbas come Presidente dell’Autorità Palestinese. Con la sua ONG Società di Assistenza Medica (PMRS), attiva in prima linea a Gaza, è impegnato a tempo pieno. Osserva la guerra a […]
In un post precedente citavo Pierre Vilar, storico marxista che, parlando della Conquista spagnola dell’America, scrive: E’ degno di nota, per una potenza coloniale, avere avuto un Las Casas e non averlo lasciato isolato e privo di influenza. La Escuela de Salamanca, con Melchor Cano, Domingo de Soto e Francisco de Vitoria, a metà del s. […]
(Metto qui un post che avevo scritto su Facebook, ché è una riflessione che voglio continuare.) Due dati sulla colonizzazione spagnola e una premessa: dal s. XVI, l’operato della Spagna in America è stato oggetto di una violentissima campagna denigratoria chiamata Leggenda nera, il cui scopo apparente era/è la denuncia dei crimini commessi dai conquistatori […]
Per uno strano caso del destino, i miei molti anni in Spagna, paese dove sono cresciuta e che posso considerare più dell’Italia il paese della mia formazione, li ho trascorsi tutti in zone “di frontiera”: le isole Canarie, la frangia tra la Rioja e il Paese Basco e, appunto, la Catalogna. In quest’ultima ho conosciuto […]
Al di là del referendum catalano, c’è da dire che le inesattezze, quando non le bufale, che ho sentito circolare sulla Spagna in questi giorni gridano vendetta. Tanto più che si tratta di un paese vicino e letteralmente preso d’assalto dagli italiani a ogni festa comandata. Non credevo, onestamente, che lo si capisse così poco. […]
Un paio di settimane fa sono finita a un tavolo di bar in compagnia, tra altre persone variamente simpatiche, di un tale che attribuiva tutti i mali del continente latinoamericano al fatto di essere stato colonizzato dagli spagnoli. Mentre a essere colonizzati dagli inglesi, signora mia, diventavi gli Stati Uniti. Che culo. L’idea non è […]
E’ il tuo tipo Lia?
Sembra un Predone del Deserto.
Sembra mo zio, che è calabrese.
Nei calabresi sono rimasti quegli occhi.
Lia, bella questa foto.
Per il post sotto: forse era meglio non andarci al Cairo.
Però se non ci fossi andata magari saresti stata male per non esserci stata.
Non sono sicura che, in certi casi, ci siano realmente delle cose che possiamo fare, delle azioni che possiamo compiere per evitare di stare male.
Se il Cairo ti da sensazioni che non hai altrove – e la luce può essere un fatto, visto che ti mancano proprio le latitudini mediterranee – questo è un fatto incontrovertibile.
Forse andare lì e ricordarsi com’è, può rendere più doloroso il rientro, oppure rappresentare una pausa salutare che ti ricorda per che cosa stai lavorando e dove vuoi tornare.
Un abbraccio.
Com’è tutto relativo!
Magari se lo stesso tipo della fotografia si trovasse a Genova mezzo disperso e provasse a chiedervi un informazione, magari scappereste impaurite pronte a infilarvi nella prima edicola e chiedere soccorso..
Beh, io quando sono incazzato sono anche più brutto di quello nella foto. :-)
io non lo definirei brutto …
è che io ho smesso di leggere il mio blog quando a mailicuore, invece di spedirmi in libano, come volevo mi hanno spedito in egitto. è che a siwa, dove abito, la connessione è a manovella e rischio la crisi di nervi ogni volta che mi connetto. è che questa mattina sono in un caffè per gente pallida a zamalek che bevo un te un po schifoso e provo a riprendere contatto con il mondo, dopo quatto mesi di oasi. è che ci si mette poco ad abituarsi a quelle facce, e se sei mai stata a siwa sai di cosa parlo…. ;-)
inquietante, bello il blog complimenti…
E’ un uomo bellissimo! Solo che io in quegli occhi ci leggo un po’ di tristezza. La consapevole tristezza di colui che “sa” di essere parte di una cartolina, di una oleografia ad uso turistico, e la cosa probabilmente lo secca un po’. Occhi che ho visto di frequente a Giza, quando mi è venuto l’estro di una fotografia tipo questa. Quello che personalmente mi inquieta è il turbante DI LANA! O non sono normale io oppure in quei luoghi si ha tutt’altra idea del caldo! Puf! Pant!… oppure fa un tipo diverso di caldo…. puf pant lo stesso! Comunque è bellissimo, e chi dice che è brutto non ha capito niente della bellezza… mi si perdoni il parere si categorico, ma… eh… dai!