Gli piombo nel locale (per fortuna non era ancora l’una e la Vincenzi non mi aveva ancora condannato a rincasare) e mi lascio andare, felice di farmi accogliere dal suo divertito sguardo amico: “Gessù, che roba terrificante. Questo mi voleva fare le carezzine sulla mano e si è offeso perché non mi prestavo…” E lui, che conosce il mondo: “E ti ha detto che la voleva solo per amicizia, la tua mano, vero?” E io: “Esatto. Per contatto umano. E che ero strana io a dire che, se mi metto a farmi carezze sulla mano con un tipo conosciuto ieri sera, è per andarci a letto, non per contatto umano. Si è pure offeso…” E lui si sganascia e mi offre un vino rosso, ché ce n’è bisogno per riprendersi.
Dice: “Certo che ce ne è, di coglioni. Ma pure tu, ci hai un radar…”
Mi difendo: “Ma scusa, pareva intelligente: c’è gente che compra i suoi libri, che ne ascolta le lezioni. Come potevo pensare che mi scivolasse sulla Teoria dell’Affettuosità via Mano???” E lui: “E’ che tu non vedi il Cretino che si nasconde dietro questi tipi: e non è manco la prima volta che ti capita, pure il tuo improbabile musulmano aveva un seguito. Li collezioni o cosa?”
Io però continuo a pensare che fosse intelligente, a modo suo, e poi a me i tizi improbabili intrigano, che ci devo fare: questo, per dire, ha passato tutta la serata di ieri a dirmi che era napoletano, di Mergellina, e a parlarmi con un accento che era dieci volte il mio. Poi stasera, indispettito perché non gli cedevo la mano, mi fa: “E comunque io non sono di Napoli. Non ci sono mai stato, anzi. Il dialetto l’ho imparato sui film di Totò, ma io sono nato e vissuto a Genova.”
Dicevo, io, che mi pareva un accento più di Torregaveta che di Mergellina. Comunque per poco non gliel’ho mollata, la mano, a quel punto. Dai, uno che passa la serata a parlarmi della sua infanzia mergellinese senza esserci mai stato, e poi chissà perché… E’ un genio, pensi tu. Che altro vuoi pensare?
No, ma guarda che è piena di tipi strani, Genova. Davvero, giuro. Una si diverte assai, abbi pazienza.
Solo che io ci ho il limite della mano, che vuoi da me.
Puoi zomparmi addosso. Puoi prendermi per i capelli, puoi fare Tarzan contro Cita, puoi inoltrarmi domanda di pernottamento in carta bollata, puoi sedurmi come vuoi tu. Ma la manina dopo cena, no. Non la reggo. E’ più forte di me. Se è accompagnata dal “è che mi piace avere un contatto e il sesso non c’entra”, poi, è che mi prende un malore. Direttamente. Non la posso sopportare.
E poi un’ora a offendersi perché non gli davo ‘sta caspita di mano. Che chissà cosa andavo a pensare. Che come potevo associare al sesso la sua innocentissima richiesta di un mio arto a noleggio. Che lo deludevo, associando la cessione di una mia mano ad altre e più esplicite cessioni. Che quanto ero malpensante, e quanto era innocente lui.
Ecco: io non li posso sopportare, gli approcci così. Posso calarmi dalla finestra pur di fuggire, se mi chiedi in prestito la mano dopo cena. Mi chiedessi una scapola, l’ombelico, un sopracciglio, potremmo ancora discutere. Ma la mano per scambiarsi vibrazioni di fratellanza universale, no. Io lì mi fermo. E la prendo proprio male, tipo che dopo mi devo purificare, devo fare riti di cancellazione, mi angoscio. Letteralmente. Mi successe uguale con uno in Egitto, e fu terribile: “Lasciami salire a casa tua. Giuro che ti bacio solo una spalla e poi me ne vado.” No, ma dai. Ma che gli prende, agli uomini, certe volte? Ma non si rendono conto che ti fanno venire solo voglia di scappare urlando, se fanno così?
Ed una è gentile e reprime il grido ed esala, piuttosto, un “Be’, io andrei…”
E il paladino della fratellanza universale e dello scambio disinteressato di arti: “Stronza.”
E una rincasa, pensa a Scienziato suo e si dice: “Be’, aveva tanti difetti ma non ha mai tergiversato sulla mano, bisogna dargliene atto.” E le pare un campione di capacità seduttive, Scienziato suo, rispetto a questo qua di stasera, e pensa: “Uff, Scienzi, se solo fossi meno matto, tu…”
Secondo me, ciò che mi ci vuole è un sano camallo. Con un peschereccio. Io e lui andremmo a pescare sardine, nella notte, e saremmo felici. Se NON me la chiede gli mollo pure una mano, tra una sardina e l’altra. E tutto il resto appresso. Basta che non me la chieda. O, se proprio deve, che lo faccia con molto, moltissimo spirito. E non “per volerci bene”, gessù, ché nulla è più nobile di una sana fame, consapevole e manifesta.
Ci abbiamo un’età, ci abbiamo. Eccheccavoli.
Parole sante. Solo che al camallo sostituirei il camionista…
E che me ne faccio del camion? Io voglio il peschereccio.
Come si dice qui in piemonte: oh mi’ signùr!
Cioè un altro fautore della mano dopo cena?
Ma te l’ha davvero chiesto esplicitamente, tipo “mi dai la mano”? No, mi viene il torcistomaco solo a pensarci.
:)
Già; e con insistenza nonché con teorie dispettive sul perché non gliela davo, una semplicissima mano per “sentirci in contatto”.
Sì, è una cosa che fa venire il torcistomaco pure a me. Insormontabile, pur con tutta la buona volontà.
Non faccio commenti … PER DECENZA!
:)!!!
Vedi che lo dicevo io! un camallo ti ci voleva!!!! da subito! dai tempi del trasloco!!! :-)
Ma la mano era anche sudaticcia?!?
Ma come fai??? Roba da matti, si dice a Lugano. E torcistomaco, sì, tanto….
Lia, perchè non gl’invii quella radigrafia?
Del resto chi si contenta … :-)
Fuggi a gambe levate, da ‘sto qua, ti prego!
:)
A Lia: Ma ostentava anche il braccialetto etnico mentre ti chiedeva “l’arto a noleggio”?
Ai tuoi amici: Miei cari, io l’avevo avvisata.
Se Lia mi dà il permesso vi descrivo la sua foto
Ahahah! Sembra la versione zenese di Sex and the City…
Saggia Enrica: no, dai! :D
Un po’ di sana presa in giro se la merita tutta, ma solo un pochetto, ché sennò si dispiace. Ho comunque imparato una ricetta di patate interessante, quindi la serata ha avuto un suo perché. :)
(Ci ho pure la carta astrale, ci ho. E’ qua accanto a me, non ne avevo mai avuta una. Cinque pianeti in Capricuorno, ne sono assai fiera. Solo che non capisco: dice che ho l’ascendente in Gemelli, ma io ho sempre saputo che era Toro. E isso mi ha spiegato che è perché nel ’62 non c’era l’ora legale. Ma se una è nata in inverno, dico io, cosa c’entra l’ora legale? Quest’uomo mi ha lasciato delle inquietudini, mettiamola così…)
Sì, lo so, sono egoista e anche ingrato…
…ma zenese mi piaci da morire :-)
L’ARTO A NOLEGGIO
madonna!!!
e se ti salutassero con un “baciamo le mani”? Con simpatia. mg.
e io, la tua amica maga maghella sono qui per rassicurarti: secondo un sito internazionale e affidabilissimo tuo hai l’ascendente in Toro! E 5 pianeti in Capricorno. E 2 pianeti in Vergine.
Cioè sei leggermente “di terra”.
Quindi per compensare: vai di camallo :-)
Ma solo ridere e di gusto,si può?
Senza commentare.
Complimenti signora proffff.
Se fossi in lui mi sentirei onorato anche se la tua è ironia allo stato puro.
Sì..onorato.
Magari lo è.
No senti, la mano poi no. A me l’angoscia veniva già a 17 anni quando intoppavo con quelli del ‘posso prenderti la mano’. Che palle gli uomini scemi.
Bacio.
Fammi capire. Ti ha parlato in finto napoletano dal momento in cui vi siete visti? Ora capisco l’idea della mappa degli incidenti, non solo da rete eh? ;-D*
Esatto, Mitì. Appena gli ho detto che ero napoletana lui ha esclamato: “Ah, ma potevi dirlo prima! Anche io, sono di Mergellina. E, sai, qui a Genova faccio uno sforzo per reprimermi l’accento, con te posso evitare, che bello!” E si è messo a parlare con questo accento terrificante che mi pareva un po’ più da periferia napoletana che da Mergellina, a dire il vero, ma una mica va a pensare che finga, il signore di una certa età appena conosciuto…
E poi, ieri sera, quando ha capito che non gli avrei mai mollato la mano, la rivelazione, pure un po’ aggressiva: “Io non ci sono mai nemmeno stato, a Napoli!”
Detto con purissimo accento genovese.
(Io avrò anche la mia predisposizione per i matti, sì, ma pure voi siete stranini di vostro, senti… :D :D)
no, concordo, la mano no…non so dove cavolo l’hai messa prima, cosa ci hai toccato e cosa ci hai fatto..e se per caso ci hai pulito le melanzane e poi mi sfiori, io che sono allergica alle melenzane mi fai venire un’eruzione cutanea?
No, proprio no, la manina non te la do, BRAVA BRAVA BRAVA E ANCORA BRAVAAAA!!! (quoto il camallo, ma le sardine le pulisce lui!!! e con i guanti da pesca)
5 pianeti in Capricorno!
Magari in opposizione con gli altri rimanenti pianeti e nessuno in trigono.
Con ascendente in Toro o Gemelli…
COMPRENDO ADESSO DEL PERCHE’ DI TANTE COSE!
P.S: Se sei nata in Italia, il piano astrale è una cosa, a l’estero (zona equatoriale o polare è tutto un altro discorso; non valgono i sistemi nostrani, nel tuo caso, 5 pianeti in Capricorno, mi aguro la zona polare).
ho letto i commenti, ci abbiamo fatto tutti un romanzo con ‘sta mano…..spiegami una cosa però, come si fa una carta astrale? io non so più di che segno sono!
Io a Torino nacqui, ah.
;-D
Matto? probabilmente sì. E’ che alla mia età cerco non ho ancora imparato a fermarmi.
S
To’, uno Scienziato! :D
Mah: in questo senso, non mi pari matto per niente. Mi pare orripilante anche solo l’idea di fermarsi, come sai.
Più che altro pensavo alle tue reazioni inconsulte, quando ti ho dato del matto. I sospetti, le ansie inutili, il fatto che ci lasciamo sempre per motivi che lasciano sbalorditi chiunque, quelle robe lì. :)
Comunque tu sei matto ma non spaventoso, a differenza del tizio di cui parlo nel post. Ciò va a tuo grande merito.
non potevo non ciacolarci sopra:
http://nikink.tumblr.com/post/49465424
Meraviglioso racconto, Lia. E si, uno così non puoi che fuggire, magari appunto su un peschereccio.
Nikink, ci hai fatto ciacolare mezza tumblesfera! :D
(Paolo: ci ho la tua musica di sottofondo, bella!)