Forse bisognerebbe mettersi tutti d’accordo e ignorarli, i non-titoli sulle non-notizie da cui scaturiscono polemiche totalmente inutili su cose mai successe e che non si suppone che debbano succedere in futuro.
Perché, ovviamente, è impensabile che in presenza di un feto di oltre cinque mesi che sopravvive a un aborto (e già un aborto oltre il quinto mese è una motivatissima quanto assoluta rarità) un medico si metta a chiedere alla madre il permesso di rianimarlo. Anche perché si suppone che sia sotto anestesia, la madre in questione. Che fanno, la svegliano? Aspettano che si risvegli e intanto mettono il prematuro in un congelatore?
Una suppone – e vuole sperare – che tutti i medici d’Italia abbiano sempre provveduto a rianimare d’ufficio, in un simile, inaudito caso. Cosa c’entra più, la madre, a livello legale, una volta che l’aborto è fallito e c’è un essere vivo al mondo? Solo che stiamo parlando di cose che non succedono, appunto.
Stiamo parlando dell’ennesima, oziosissima rappresentazione del nulla sulle prime pagine dei nostri cialtronissimi giornali. Dell’ennesimo gioco di società – ché altro non sono, ‘ste cose – stavolta in versione splatter.
Io credo che andrebbero lasciati soli, questi perditempo.
Credo che un dignitoso rifiuto di prestarsi alle buffonesche agende di dibattito imposte a un’opinione pubblica che si vorrebbe privare del senso della realtà, prima ancora che della 194, sia l’unica reazione civile e sana possibile.
Non si discute con i pazzi.
(Il titolo di questo post è suo. Per un commento alla non-notizia più discorsivo del mio, invece, c’è Carotenuto.)
Solo una cosa: un aborto al 5° mese di gravidanza significa che ti fanno partorire, non ti fanno un raschiamento. Quindi sei sveglia…. e una seconda: rianimare non è sempre una buona idea. Mia madre è stata rianimata (bontà loro) per poi farsi 7 mesi in stato vegetativo permanente. Un cactus in pratica. Non che necessariamente debba essere la stessa cosa, ma sarebbe opportuno valutarle per bene queste “rianimazioni”
Certo.
Quello che voglio dire è che mi risulta che sia sempre stata responsabilità del medico, il destino di un essere che nasce vivo.
Ed è una cosa prevista dalla 194, aal’art. 7, dove dice:
“Quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto, l’interruzione della gravidanza può essere praticata solo nel caso di cui alla lettera a) dell’articolo 6 e il medico che esegue l’intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto.”
http://tinyurl.com/3ag626
sento le cose più assurde…e m’incazzo ogni giorno di più.Non so ,ma questa gente pensa che siamo cretini o non professionali.Probabilmente confondono la liberta di essere obiettori a non eseguire un aborto..ma rianimare lo facciamo sempre:ci viene automatico,forse perchè è l’ABC del mestiere di anestesista.Il primo compito è provarci :un unmassaggio…un’adrenalina ,non si risparmiano a nessuno…
I parti negli ultimi anni vengono eseguiti in anestesia peridurale o sub aracnoidea,raramente in a generale,questo ha ridotto di molto la mortalità della gestante.
L’apprensione che si vive nei primi attimi dell’estrazione del feto..è tanta:occorre tranquillizzare la madre..e quando si capisce che le cose sono complicate per il feto, ecco che cerchiamo di distrarrla o cosa migliore la sediamo per tenere controllata la sua emotività e rivolgere tutte le attenzioni al bimbo.Rianimare ha i suoi pro e i suoi contro…Una mia amica è da 22 anni in croce con una bimba nata prematura a 6 mesi…tutto bene il primo giorno…il terzo., crisi convulsive …un cervello bruciato….una vita finita,a cosa è servito?? me lo chiedo tante volte.Contare fino a 10 prima di parlare vale solo per me??
A parte i aborti di cinque mesi, è pazzesco come si tiene in vita tutti i nati prematuri con il sommo della tecnologia. Prima un dottore poteva anche avere il coraggio ( e non c’erano tutti questi mezzi) di lasciare morire (è spesso succede quasi subito), oggi rischia una causa.
Una morte in quel momento è meglio che due anni di agonia con venti operazioni.
Sono andata in vacanza per una settimana.
Al ritorno nel giro di un paio d’ore sono stata aggiornata sugli ultimi accadimenti.
E mi viene da piangere.
Oltretutto mi sembra che in tutto questo le questioni etiche e di valore, che ci si aspetterebbe sollevate da un’offensiva di questo tipo, in realtà rimangano allegramente in disparte.
Siamo al tecnicismo atomizzato e senza respiro.
Sì comunque la cosa triste è che si vuol lanciare una notizia per far polemica quando la notizia in questione non è altro che quello che si sta praticando da anni in tutto il mondo.
Mah.
Concordo in toto con la tua analisi dell’informazione di oggi.
Dignitoso rifiuto, sì.
Reazione civile. Sì.
Quanto ai pazzi, no. Questi non sono pazzi. Sono in malafede.