Sono un po’ di corsa, ma ho letto grazie ad Antonio questa lettera inviata al Manifesto da Isabella Camera D’Afflitto e ho pensato di postarla anche qui, ché mi pare sensata.
Le polemiche di questi giorni sulla Fiera del Libro di Torino mi inducono a intervenire, dal momento che sono stata invitata anch’io a presentare il mio libro appena uscito dall’editore Carocci, proprio sulla cultura palestinese. Inizialmente avevo accolto l’invito con molto piacere, ma aver saputo che l’ospite d’onore non era più l’Egitto, così com’era stato annunciato, ma Israele, mi ha lasciato perplessa. Quindi ho scritto a Ernesto Ferrero una prima lettera il 17 dicembre 2007, chiedendogli se per par condicio ci sarebbe stato anche «uno spazio sostanzioso dedicato alla Palestina, visto che Israele e Palestina sono due realtà sullo stesso territorio». Avevo anche suggerito i nomi di alcuni scrittori e poeti arabi da invitare, nella speranza che prevalesse la linea della mediazione tra le persone che stavano chiedendo un ripensamento e i dirigenti della Fiera. Ma visto che queste richieste non sono state accolte, e intanto scrittori invitati come Ibrahim Nasrallah facevano sapere che non ritenevano di poter partecipare in quelle condizioni, il 19 gennaio 2008 ho espresso la mia chiara posizione in merito, e cioè che anche se ritenevo «più utile per la Palestina essere presente, sempre che ci fosse stato uno spazio più che dignitoso per i palestinesi», se avesse prevalso la linea della non partecipazione, avrei assunto la stessa posizione dei palestinesi.
Non può sfuggire il significato politico più che culturale della manifestazione. Mi domando: c’è ancora lo spazio per una mediazione? Forse la Fiera potrebbe avere un ripensamento e invitare come ospiti d’onore entrambe le culture, la palestinese e l’israeliana, e non farne una questione di stati, tanto più che quello palestinese è inesistente. Si potrebbe così dialogare e confrontarsi civilmente, com’è giusto che si faccia in un salone storico e prestigioso come quello di Torino.
Isabella Camera d’Afflitto
Facoltà di Studi orientali La Sapienza università di Roma
(Qui il post a proposito dell’accordo firmato con l’Egitto. Qui il documento conclusivo della Fiera del Cairo con la notizia dell’accordo firmato da Rolando Picchioni, segretario generale della Fondazione per il Libro la Musica e la Cultura, per avere l’Egitto come ospite d’onore alla Fiera del Libro di Torino nel 2008. Il sito (www.ilpianetalibro.it) è quello dell’Istituto per il Libro, del nostro Ministero per i Beni e le Attività Culturali | Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore.)
la MIA Prof. di Arabo a PERUGIA a metà degli anni ’80!!!!!!!!!!!!! MITICA ISABELLA
Ma hai notato, nel diluvio di polemiche sulla “stampa seria”, che tutti (ma proprio tutti, Marco d’Eramo compreso)han dimenticato che Israele HA SOSTITUITO l’Egitto, prima invitato e poi sbeffeggiato…
Siamo proprio un paese stuprendo e merdaviglioso, va!
Pensate cosa sarebbe successo se fosse stato Israele ad essere sostituito…
(ciao cara Lia!!!)Tutta la vicenda è una vergogna, cerchiamo di estendere al massimo il boicottaggio a questa celebrazione di uno stato razzista quanto il Sudafrica dell’apartheid
Salaam
(Precisazione: la ‘Haramlik’ del primo commento non sono io, ma una commentatrice che deve essersi confusa nel postare.)
Non rispettare la parola data e’ gia’ di per se’ grave. Poi, sostituire un paese arabo con israele, mi sa quasi di suicidio del tatto e del buonsenso. Oltre che, cattivo gusto.
Detto questo, io sono scappato in Norvegia, per cui, ‘zzi vostri.
(scherzo!)
Difficile aspettarsi oasi di serieta’ in questo disastro italiano.
saluti, Andrea
A me sembrate tutti pazzi: incivile sarebbe che non si possa invitare a una Fiera del Libro il mondo letterario di uno Stato il cui governo farà anche politiche militaristiche e rivoltanti (d’altra parte vorrei vedere cosa farebbe il governo italiano, trovandosi coinvolto in una guerra in corso con continue minacce per la sicurezza dei propri cittadini), ma che non è certo peggiore o meno democratico della sua controparte palestinese o dello stesso Egitto.
Non facciamo l’embargo ai dittatori di mezzo mondo, su che base lo faremmo agli scrittori israeliani?
Haramlik » Blog Archive » Torino, Israele, la Sapienza e il non capire mai di cosa si parla
[…] mentre a Gaza la situazione è quella che sappiamo e via discorrendo. Diverso sarebbe stato se, come chiedeva Isabella Camera D’Afflitto, l’organizzazione della Fiera avesse riconosciuto la complessità della ricorrenza prevedendo […]
Pensate che (forse è per mancanza di tempo…) è la prima volta che leggo di come Israele abbia sostituito l’Egitto. Alla faccia dell’informazione in Italia!!! Praticamente si è detto di tutto sulla vicenda (compreso l’appello di Sinistra per Israele e la lettera di Fassino al Corsera), ma neanche una parola sull’antefatto. Mamma mia…sempre peggio questo paese.
A proposito della lettera di Fassino, vorrei segnalare, se ancora non l’aveste letto, la risposta di Fabio Leonardis. Io l’ho trovata sul sito di Radio Città Aperta.
http://www.radiocittaperta.it/nuovo/index.php