Lei: “Mah, come dire… va che mi innervosisce: se io scappo lui insegue, ma se mi distraggo un attimo fa il figo che si fa inseguire.”
Lui: “Certo, è un uomo di potere.”
Lei: “Non le sopporto, ‘ste cose. Eccheppalle. No, dice di no, comunque. Che lui non lo è, un uomo di potere.”
Lui: “Certo, ed è diventato boss per sbaglio: è entrato nell’ufficio sbagliato e ce lo hanno nominato. Ma dai…”
Lei: “Ahahahaha!! Vabbe’, io comunque non le reggo, le dinamiche di potere. Non le so fare.”
Lui: “In realtà è semplice: basta non avere pietà o sentimenti.”
Lei: “Ah, ecco. Bene.”
Lui: “Lo fai uscire pazzo e vedrai che lui torna scodinzolante.”
Lei: “Ma che noia, però…”
Lui: “Senti: se volevi l’impiegato, ti dovevi scegliere l’impiegato. Visto che te li stai scegliendo tutti così, direi che stai optando per altre figure.”
Lei: : “Ok, ma se non lo so fare, come si fa???”
Lui: “Oddio…”
Lei: “Non possono essere protettivi e carini e basta?”
Lui: “No. E’ contro la loro natura.”
Lei: “Di squali?”
Lui: “Diciamo di persone dominanti. Scusa: una persona dominante non può aver cura degli altri, sono gli altri che devono aver cura di lui. Sennò che cavolo gli interessa, diventare un capo? Diventi capo per poter pulire i cessi?”
Lei: “… vero. Ma io che c’entro, con queste dinamiche? Non c’entro un cavolo…”
Lui: “Senti, hai presente quel muscolo che hai sotto i due globi che hai attaccati al petto?”
Lei: “Quello rosso, sì.”
Lui: “Domanda a quell’affare lì. E se non ti risponde, chiedi informazioni più in basso.”
Lei: “Ahahahahahaha!! Ahi, ne uscirò a fettine: questo è come il precedente, solo più intelligente.”
Lui: “Tze, basta comprare il mio manuale: “Fagliela sentire e fallo tuo”. 19,90 euro.”
Lei: “Ok, lo compro, ma altro che fargliela sentire: la sa già a memoria.”
Lui: “Perfetto, ottimo. L’hai provata? La rivuoi? Ti tocca faticare. Non può dire che è acerba, non si può mentire a certe cose.”
Lei: “Mah. Sai, è che lui va sul subdolo: vuole dettare tutti i tempi, modi e ritmi col ricatto che, se una protesta, è perché è una tipica donna limitatrice della sua libertà. E’ convinto che tutte se lo vogliano sposare…”
Lui: “Te no. Te vuoi al massimo divorziare.”
Lei: “Ma mica lo capisce, sai? E’ di coccio…”
Lui: “E ti credo: fa parte della sua visione personale. E’ normale che ritenga che le donne lo desiderino, sennò che maschio dominante è? Deve esserne convinto almeno lui.”
Lei: “Ma infatti io lo desidero. E’ solo che dei suoi annessi e connessi non me ne frega niente, e lui invece pensa che io gli voglia fare la regina della casa, boh. Ma pensa te.”
Lui: “Bene, con la calma e il gesso. Primo: definiamo i tuoi obiettivi. Cosa vuoi da ‘sto tizio? A parte QUELLO!”
Lei: “Oh, pure lui me lo chiede 10 volte al giorno. E che ne so. La sua attenzione, ma lui dice che ce l’ho.”
Lui: “Come no. Peccato che non si veda: ossia, ti dice “tanto ti penso” e non ti chiama. Fantastico.”
Lei: “In realtà mi chiama tutti i giorni, ma non quando vorrei io. Dice che se lavora non mi pensa, lo stronzo… insomma, sto cascando nel suo giochino del tira e molla. Oggi si è spatasciato dal ridere, quando gli ho spiegato perché ieri non gli ho risposto al telefono. Era tutto compiaciuto.”
Lui: “Perfetto: allora, visto che è compiaciuto, domani mandalo in bianco.”
Lei: “Oh, impossibile.”
Lui: “Quello che voglio farti capire è che lui non può sghignazzare di te. Quello lo posso fare solo io. Ma io non ci vengo, a letto con te, quindi mi spetta. Un uomo non può ridere dei tuoi sentimenti e poi dormire con te.”
Lei: “Ma no, non ride di quello. Mi stava dando della capricciosa perchè era ovvio che mi ero offesa causa ritardo di chiamata. Ma stiamo negoziando, come dire.”
Lui: “Ecco. Non giocare a fare l’OLP, please. Ricorda che si negozia da una posizione di forza, altrimenti stai solo trattando le condizioni della resa.”
Lei: “Ok, comunque io non sono fatta per queste cose.”
Lui: “Certo.”
Lei: “Manco mi piacciono.”
Lui: “E allora mollalo. Mollalo ORA. Trovatene un altro e lascialo stare.”
Lei: “Ci ho provato. Mi ha detto che ero irragionevole e che lui non è un cattivo, etc.”
Lui: “Infatti, mica è cattivo: è uno dominante. Non è un buon master, e a te serve un buon master.”
Lei: “Uh? Perché? Che differenza c’è?”
Lui: “E’ essenziale: il master ha cura dei propri sub, che esistono in numero estremamente limitato. Un dominante se ne sbatte degli altri: si aspetta che siano gli altri a preoccuparsi per lui. Hanno comportamenti apparentemente simili ma sono profondamente diversi. Tu stai confondendo un aspetto di dominanza che è comune a entrambi con un fatto interno che è profondamente diverso. E’ ovvio che sono entrambi in posizioni di controllo ma il motivo è diverso: il dominante si mette in posizione di controllo per affermare se stesso, il master si mette in posizione di controllo per avere cura dei propri sub.”
Lei: “Apperò. Quindi mi tocca scappare?”
Lui: “Beh, tu ci stai bene o male, con lui? A me sembra male.”
Lei: “No, in realtà non è vero. Ci gioco assai, però mi arrabbio spesso.”
Lui: “Quello è il gioco iniziale, ma ripeto che mi sembra che ti stia infilando in una situazione antipatica. Non ti far fregare e, se vedi cose che hai già visto col precedente, mandalo via oppure foderati di peli lo stomaco.”
Lei: “Bleah. Che triste, però. Uno potrebbe stare bene, libero e rilassato. Se non complicano le cose, invece, questi non sono contenti.”
Lui: “Bah, sei senza speranza. Io ti dico una cosa sola, comunque: se ti devi far rovinare il cuore, almeno fatti rimettere in ordine il conto corrente. Poi non dire che non te l’avevo detto.”
(E’ il bello degli amici maschi: so’ pragmatici, beati loro.)
Oggesù… e poi dicono che siamo complicate noi.
Oddio Lia! … ci rificchiamo nei casini???!? ;-)
NON TI AZZARDARE a mandarlo via! Ti stai divertendo un mondo, ti senti trent’anni di meno, ti puoi arrabbiare, telefonare, non telefonare, giocare alla donnina indifesa e poi ringhiare… eddai! Non è ancora il momento. E’ troppo divertente.
A me questo sembrerebbe un outing in piena regola… :-)))))
E pensare che a questo blog ci sono arrivato per via della famosa storia!
Esagerato, Master. :D
Credo che il rapporto degli uomini con il potere, a partire da quello nella coppia, sia una cosa su cui tutte le donne del pianeta si interrogano, dalla notte dei tempi. In ambito islamico di più, perché lì la questione è vissuta molto scopertamente, ma il tema riguarda tutte, senza distinzioni.
Il punto sta nelle conclusioni a cui si arriva, che sono diverse per ognuno.
Frammenti di un discorso amoroso, Roland Barthes
Quindi se il maschio dominante è maschio, il maschio master è femmina nel senso che è come una madre ipercoinvolta coi figli…?
A me lo scienziato, così alla distanza, piace assai.
Ha ragione Giulia: mi sembra che tu ti stia divertendo assai.
Digli al tuo amico che i Master saranno meglio dei Dominanti, ma questi ultimi sono assai più sexy :D
Protesto ufficialmente. Protesto e fondo qui, su due piedi, il club dei maschi che di essere dominanti non gliene frega una mazza (anche perche’ non gli e’ chiaro chi o cosa dovrebbero dominare e soprattutto perche’). Protesto perche’ anche qui trovo l’idea, assolutamente ‘misleading’ secondo me, dell’uomo che, siccome ha potere, allora deve necessariamente avere anche le palle. Prendetelo e fatelo campare con una famiglia e uno stipendio da impiegato (a difesa della categoria), poi vediamo quante ne ha di palle.
Raccogliendo i pezzetti del mio infranto cuoricino, invio distinti saluti.
Uhm…sicura sicura che l’amico no? Sembra così perfetto, carino e protettivo…
Ehm: io non prenderei una constatazione per una dichiarazione di intenti, Lesandro. :D
Del resto, la ‘Lei’ del dialogo diceva appunto che i rapporti di potere, uffa…
Ecco.
Me la sento.
Di nuovo sbattuta su qualche pagina di quotidiano
:(
Il bello è che sarai pure in grado di cascare dalle nuvole, perchè, a quanto pare, nella vita, quando sei predisposto per un certo destino, non si impara mai :(
Chissà chi è il poveretto questa volta che verrà avviluppato nelle spire della Chimera.
Perchè io qui, di donne indifese, ne vedo pochine…. hahahha
Altro che maschio dominante…
Non sa, lui, che fine farà
Una Liza bonaria, che si diverte un sacco, con ‘sta donna
Dominante o meno, so che pochi sopporterebbero di essere -anche se con leggerezza e ironia- sbattuti su un blog…
Tanti auguri e non rovinare tutto soffocando i sentimenti con parole e ragionamenti:non servono a niente.
O C’E’ O NON C’E’, QUESTA E’ LA MERAVIGLIOSA SCOPERTA CHE DEVI FARE. E PER TE ADESSO C’E’!!!
Perché sento odore di ammazzanoia?
Sarà la primavera anticipata?
Ammazzanoia ormonale con orpelli?
medita, ragazza.
Dunque: io sono una che ha un blog, e a cui avere un blog piace.
E’ da quando sono tornata in Italia che, per un motivo o per l’altro, non posso più parlare di argomenti che occupano spazio nella mia vita o che, comunque, soddisfano i miei criteri di raccontabilità. E raccontare, per me, non è un passatempo per quando non ho di meglio da fare. E’ un piacere profondo, un bisogno, qualcosa che dà senso agli eventi e ai pensieri.
Non ho mai parlato dell’ex, non parlo più di scuola da secoli, rinuncio a raccontare tutto ciò che potrebbe mettere in imbarazzo persone riconoscibili. Ora, però: tolto questo, che è il mio dovere, io non ho altri obblighi. Questa è la mia pagina web ed io ci scrivo dentro. Semplicemente.
Non ho a che fare con ragazzini: penso che chi mi conosce lo possa reggere, il peso di riconoscersi in una storiella, e magari che possa anche riderne. Ho stima dell’altrui intelligenza, e il senso dello spirito ne è componente fondamentale.
Se così non fosse, basta non darmi materiale: uscire dalla vita di chicchessia è un attimo ed è alla portata di chiunque.
Le cose, le persone, i paesi, i momenti della vita sono tutte cose che vanno e vengono. Quello che rimane è il mio piacere di scriverne, appunto.
Questo piacere, per me, viene prima di tutto, o quasi. Ad avere a che fare con me, quindi, un po’ bisogna sopportarlo e un altro po’ ci si deve fidare.
E’ difficile farsi male, da queste parti. Quando è successo, l’assassina non ero io e la vittima, comunque, ci si era messa d’impegno.
Va bene. Il mio voleva essere un commento bonario e non sentivo davvero il bisogno di una “lezioncina”.
io credo che chiunque dotato di un minimo di intelligenza, incontrandoti, questo lo capisce benissimo
……..
Che a ben pensarci….Solo uno non si è mai risentito (almeno non lo abbiamo mai saputo :) )ed è un Master d’eccezione
:))))))))))))))))))))))))))
Scusami, Vagatonda. Non ce l’avevo con te. E’ solo che forse sono un po’ delicata, sull’argomento, e ne ho approfittato per chiarirmi e chiarirlo.
Non ti arrabbiare, davvero.
Sì è vero, mi ero offesa e avevo deciso di non passare piuù da te perché -mi sono detta – mi bastano i problemi di rapporto con le persone che incontro e non voglio crearmene degli altri…
Le tue scuse mi hanno disarmatoe così eccomi qui a chiederti scusa a mia volta.
Il fatto è che io, a volte, “sento” con estrema precisione che cosa sta succedendo alle persone a cui penso e così dico delle cose che sono collegate a queste mie intuizioni ma suonano come dei consigli da vecchia zia (quale sono, del resto…!). E’ per questo forse che -sin da quando ero una ragazzina – avevo una pazienza infinita nell’ascoltare gli sfoghi delle mie amiche e raramente trovavo qualcuno che facesse lo stesso con me. Adesso ho meno pazienza e ascolto, a tratti, solo le persone che non mi annoiano e che hanno comunque un atteggiamento positivo verso la vita. Quelle che vorrebbero scaricarmi addosso i loro problemi senza curarsi di me, le evito senza pietà!
Tu mi appari appunto una persona che sa dare tanto e questo tuo blog è veramente un piacevole spazio di conversazione al quale si può accedere anche in pigiama, spettinate e senza trucco (che delizia). Ci fai partecipare alla tua vita e così ci sentiamo autorizzate a dirti ciò che pensiamo, anche quando è in contraddizione con la situazione (il blog appunto) e con ciò che sei. Il mio commento era inopportuno, anche se ispirato da buone intenzioni.
“O c’è o non c’è, e per te adesso c’è”, dice vagatonda. Ha ragione, Lia che c’è poco da fare, le storie vanno portate a termine. Interromperle è un’amputazione che poi non si rimargina. Il punto è: come aspettare la fine (già nel copione) senza piangere durante il percorso? Anzi ridendone di gusto? Una risposta io ce l’avrei: programmare con le amiche i prossimi 6 fantastici w.e, lontane dall’omino. Uno in Svizzera. Azzo non ti invidio e vorrei una vaccinazione SICURA contro queste sciagure mascherate!
Vaga: bene, mi piace fare pace. :)
Cmq, seriamente, davvero il tuo commento mi è servito per fare uscire dalle nebbie del ‘non detto’ qualcosa che aveva bisogno di due parole di spiegazione. Io non so nemmeno se questo signore legge qui o no, e manco lo voglio sapere. Esplicitare un po’ la questione era tuttavia necessario, mi sa. :)
Liza: molto vero… ;)
Mir: la fatica di opporre la cultura alla natura, mamma mia.
Mah, io credo che siano un po’ messi così “naturalmente”, diciamo. Tutta questa premeditazione, questo “gioco dei poteri” etc. secondo me, almeno in parte, è frutto della nostra paranoia. Sono cose da donne quelle. Gli uomini non credo ragionino così tanto, eh! Lui, il maschio dominante, va dritto per la sua strada e lì per lì fa finta di essere quello che non gliene importa che tu ci sia o no. Probabilmente crede davvero che non gliene importi moltissimo, oppure quello è il massimo del suo “molto” in quel momento. Quindi, se lo vuoi, ti tocca esserci. Non ti chiama? Pazienza, lo chiami tu. Tanto non preoccuparti, non lo scocci sicuramente! Anzi…
;-)
Lo esalti…
Poi passano i mesi e devi esserci per forza, perchè, come dice tale Uriel qua (http://yep.it/xoy1ci)- e le iperfemministe e le musulmane non si spaventino , per favore, di certi approfondimenti culturali- lui finalmente ha “rielaborato”!
Ci vuole un po’ di pazienza, certo. Ma noi femmine spiritualmente meticce di pazienza ne abbiamo da vendere, no?
E poi se non fosse così non ci piacerebbe. Che te ne fai di uno che ti sbava dietro continuamente e che ti dice continuamente che ti ama e sei la donna della sua vita etc. etc.?
Poi non ti senti – come dire? – protetta, non ti senti abbastanza “femmina”.
Credo che ci si senta perfino più desiderate da un uomo che non sbava troppo, no? E poi…
Ti abbraccio!!! Non sai quanto voglio sentirti. Appena ho una mezz’oretta – ehm facciamo un’oretta anzi almeno. Quandoooo??? Sigh!
Ehm… “meticcie”, si scrive “meticcie”. Ecco. Un po’ muratora e un po’ gheisha, per dire. k.
Certe volte ‘sto blog lo è davvero, un haramlik. :)
ho bisogno di sentirti, ame
Hai commentatrici acute che non si fanno troppo depistare dalle tue cortine fumogene. Gli amici invece mi sa che dovrebbero ancora applicarsi.
Prova così: quando ti chiede qualcosa, sibilagli: “Uff, non voglio complicazioni” e, eterea, svolazzante, esci dal suo campo visivo.
prof arrivederci….magari ci vedremo in giro per la scuola…. ma di certo nn in classe… domani cambio sezione e vado all’igea… nn ci vedremo piu in classe! io il 27 nn ci saro quando entrera nella 1!…. arrivederci!
Trinity, non so Lia, ma io non vedo l’ora di mettere in pratica il tuo FORMIDABILE SUGGERIMENTO ahahahhaha bellissimo.
grande, carino il blog!
Lia, da un anno circa leggo il tuo blog in silenzio.Leggendo ho imparato tanto sulla vita dei posti che hai conosciuto. La questione rapporto uomo x donna però la sento tanto vicina e per questo oggi ho deciso dire qualcosa. Quando spieghi il perchè e percome del tuo stesso blog, una frase mi ha colpita :”ad avere a che fare con me, quindi,un pó bisogna sopportarlo e un altro pó ci si deve fidare ” Vabbé, sono dacordissima, ma il reciproco dovrebbe pure funzionare anche nei tuoi riguardi verso lui. Cioé, quelle cosettine cose che si leggono sui giornali femminili, che il rapporto ha un significato per la donna e un altro per l´uomo, non sono poi cosí tanto sbagliate…attenta a non volere che lui sia esattamente il tuo specchio.
Non offenderti, in fondo queste cose le dico a me stessa, anche se so benissimo che tra il dire e il fare c´è di mezzo il mare….
Ho sbagliato nel digitare la mail, adesso é quella giusta
..ho sorriso leggendo, e alla tua risposta seria [http://www.ilcircolo.net/lia/1468.php#comment-13565] mutuo una definizione che.. beh, chi me la fece si riconoscerà. ^___^
quindi diventa:
“Lia, se non la conosci la temi, se la conosci non ti uccide”.
^___^ ..e tanto per tentare una risposta a Lesandro:
cosa dovrebbero dominare, gli esseri “virili”, oltre alla “dimostrazione di esserlo” che si sono inventati?