(Gli egiziani stanno notoriamente male)
Where’s Villa Haramlik?

(Gli egiziani stanno notoriamente male)
Dunque, è successo che la settimana scorsa siamo di nuovo comparsi di fronte al giudice: io, il mio avvocato e l’avvocatessa di Magdi Allam. E l’avvocatessa, tranquillamente, ha dichiarato di fronte al giudice che Magdi Allam era da scagionare perché la mia email gli era stata data da uno dei destinatari diretti, “che non è […]
Io, l’8 marzo dovrei essere qui a parlare di donne e incontri tra culture assieme a un po’ di gente. Se qualche fiorentino amico (amico, mi raccomando, ché una rissa sarebbe fuori tema) vuole fare un salto, si palesi. INCONTRO DI CIVILTA’ (AL FEMMINILE) Lunedì 8 aprile alle ore 18 per festeggiare la Festa della […]
Apprendo che Miguel Martinez osa scrivere, sul suo blog: […] Guarda che io sono una persona molto attenta a non raccontare fattacci personali né miei né degli altri, peggiori nemici compresi. Eppure tutti gli attacchi contro di me su Internet sono costruiti con abili ritagli di cose che ho scritto, oppure manipolando contatti con altre persone, […]
Il primo blogger che io abbia mai letto, il primo a cui io abbia mai scritto, il più bravo di tutti. Da oggi, se lo godono anche i lettori dell’Unità. (In bocca al lupo, collega!)
No, niente, mi chiedevo questo: cosa spinge una persona che apparentemente dovrebbe essere normale a prendere e salvare sul web, in una pagina apposita, una foto tratta dal sito di Piero Marrazzo in cui l’ex governatore è ritratto con la figlia? Mi spiego: c’è un politico coinvolto in un megascandalo dietro il quale si agitano […]
Rododentro ci ha il dono della sintesi:
Il Caffè Pascucci di Bangalore ha molte virtù, per un’italiana in overdose da curry, e incapparci all’ora di colazione – accaldata, affamata, assetata e disposta a uccidere chiunque cerchi di propinarti dell’altro peperoncino – ti rassicura sull’esistenza di Dio: arriva un momento in cui mangiare la roba tua è un fatto di salute e devi […]
(Scritto il 25 aprile 2019 e poi non pubblicato.) Se la Spagna ha avuto un libro come Canijo, di Fernando Mansilla, il nostro paese smemorato e perbenista ha raccontato ben poco la guerra della mia generazione. Mara come me, di Marco Salvia, è l’unica eccezione che mi viene in mente. Mara è un romanzo, potente […]
In un post precedente citavo Pierre Vilar, storico marxista che, parlando della Conquista spagnola dell’America, scrive: E’ degno di nota, per una potenza coloniale, avere avuto un Las Casas e non averlo lasciato isolato e privo di influenza. La Escuela de Salamanca, con Melchor Cano, Domingo de Soto e Francisco de Vitoria, a metà del s. […]
(Metto qui un post che avevo scritto su Facebook, ché è una riflessione che voglio continuare.) Due dati sulla colonizzazione spagnola e una premessa: dal s. XVI, l’operato della Spagna in America è stato oggetto di una violentissima campagna denigratoria chiamata Leggenda nera, il cui scopo apparente era/è la denuncia dei crimini commessi dai conquistatori […]
Per uno strano caso del destino, i miei molti anni in Spagna, paese dove sono cresciuta e che posso considerare più dell’Italia il paese della mia formazione, li ho trascorsi tutti in zone “di frontiera”: le isole Canarie, la frangia tra la Rioja e il Paese Basco e, appunto, la Catalogna. In quest’ultima ho conosciuto […]
Al di là del referendum catalano, c’è da dire che le inesattezze, quando non le bufale, che ho sentito circolare sulla Spagna in questi giorni gridano vendetta. Tanto più che si tratta di un paese vicino e letteralmente preso d’assalto dagli italiani a ogni festa comandata. Non credevo, onestamente, che lo si capisse così poco. […]
Un paio di settimane fa sono finita a un tavolo di bar in compagnia, tra altre persone variamente simpatiche, di un tale che attribuiva tutti i mali del continente latinoamericano al fatto di essere stato colonizzato dagli spagnoli. Mentre a essere colonizzati dagli inglesi, signora mia, diventavi gli Stati Uniti. Che culo. L’idea non è […]
Io non ho amato Cuba, nei tre anni trascorsi a studiare lì. Tanto è vero che mi spostavo in Messico ogni volta che potevo, e alla fine a Cuba ci avrò trascorso un anno e mezzo in totale. Non l’ho amata perché amo poco le isole, in generale, e perché i cubani mi davano sui […]