Umore primaverile.
Il mendicante sornione (3)

Umore primaverile.
Dico: “Ma esteticamente com’è la zona della nuova scuola? Voglio dire, sarò circondata da cose brutte che mi si turba il senso estetico?” Dice: “Non so, è architettura industriale. Forse come Sesto San Giovanni tanto tempo fa. Ma è una scuola dove tutti i colleghi che conosco si trovano bene, io dico che ti piacerà.” […]
Mi è stato appena comunicato che ho avuto il trasferimento DEFINITIVO a Genova. “Definitivo” vuol dire che, ovunque io vada e qualunque cosa succeda, non esiste forza al mondo che, ormai, potrà rispedirmi a lavorare a Milano. La mia Italia è Zena. La signora del Provveditorato, sorridendo al telefono, mi fa: “E’ contenta?” Contenta…? Andrei […]
Abbiamo appena finito di mettere il mobile e il tavolino nuovo in cucina, io e Marzia, e non la pianto di rimirarmeli. Mo’ li metto pure sul blog, così me li guardo anche da qui. (Lo Zenalik cresce e mi sta simpatico assai, ecco.)
(Il precedente, qui)
La foto qui sopra mostra una composta prof che contempla perplessa l’inaspettato karaoke comparso ad allietare, senza che lei ne sapesse nulla, i giovedì degustativi della Berlocca. Poco più tardi, della composta prof non c’era più traccia e, al suo posto, si poteva osservare una zompettante invasata senza altro desiderio nella vita che quello di […]
All’ospedale Gaslini di Genova si ricoverano i bambini. I bambini devono andare a scuola. Quindi, se sei ricoverato al Gaslini e non puoi, la scuola viene da te. Io vado lì da qualche mese, a insegnare la mia materia quando è possibile – sono lezioni in cui “flessibilità” è la parola chiave, in fatto di […]
Cambia cartello abbastanza spesso, il misterioso e distintissimo mendicante che, capelli bianchi e aria distaccata, opera in piazza De Ferrari. Il mio preferito è quello che recita: “Ho conosciuto tempi migliori“. Oggi ne aveva uno nuovo e finalmente ho ceduto all’impulso di fotografarlo. Ovviamente, dopo avere ricevuto il divertito permesso dell’autore.
(Scritto il 25 aprile 2019 e poi non pubblicato.) Se la Spagna ha avuto un libro come Canijo, di di Fernando Mansilla, il nostro paese smemorato e perbenista ha raccontato ben poco la guerra della mia generazione. Mara come me, di Marco Salvia, è l’unica eccezione che mi viene in mente. Mara è un romanzo, […]
In un post precedente citavo Pierre Vilar, storico marxista che, parlando della Conquista spagnola dell’America, scrive: E’ degno di nota, per una potenza coloniale, avere avuto un Las Casas e non averlo lasciato isolato e privo di influenza. La Escuela de Salamanca, con Melchor Cano, Domingo de Soto e Francisco de Vitoria, a metà del s. […]
(Metto qui un post che avevo scritto su Facebook, ché è una riflessione che voglio continuare.) Due dati sulla colonizzazione spagnola e una premessa: dal s. XVI, l’operato della Spagna in America è stato oggetto di una violentissima campagna denigratoria chiamata Leggenda nera, il cui scopo apparente era/è la denuncia dei crimini commessi dai conquistatori […]
Per uno strano caso del destino, i miei molti anni in Spagna, paese dove sono cresciuta e che posso considerare più dell’Italia il paese della mia formazione, li ho trascorsi tutti in zone “di frontiera”: le isole Canarie, la frangia tra la Rioja e il Paese Basco e, appunto, la Catalogna. In quest’ultima ho conosciuto […]
Al di là del referendum catalano, c’è da dire che le inesattezze, quando non le bufale, che ho sentito circolare sulla Spagna in questi giorni gridano vendetta. Tanto più che si tratta di un paese vicino e letteralmente preso d’assalto dagli italiani a ogni festa comandata. Non credevo, onestamente, che lo si capisse così poco. […]
Un paio di settimane fa sono finita a un tavolo di bar in compagnia, tra altre persone variamente simpatiche, di un tale che attribuiva tutti i mali del continente latinoamericano al fatto di essere stato colonizzato dagli spagnoli. Mentre a essere colonizzati dagli inglesi, signora mia, diventavi gli Stati Uniti. Che culo. L’idea non è […]
Io non ho amato Cuba, nei tre anni trascorsi a studiare lì. Tanto è vero che mi spostavo in Messico ogni volta che potevo, e alla fine a Cuba ci avrò trascorso un anno e mezzo in totale. Non l’ho amata perché amo poco le isole, in generale, e perché i cubani mi davano sui […]